Accadde in Medio Oriente, durante un reportage, Andrea Lehotska svela lo spaventoso episodio che le ha fatto rischaire la vita
Intervistata dal settimanale Top, la modella e showgirl Andrea Lehotska ha svelato un retroscena drammatico di uno dei suoi reportage: era in Palestina quando fu rapita per alcuni giorni da alcuni soldati. Andrea ha vissuto da vicino il terrore della guerra e ha visto addirittura morire dei bambini prima di riuscire a fuggire sana e salva. “Ero partita da sola per documentare la realtà della guerra. Mi sono finta un’ingenua turista e, sbattendo le ciglia, ho iniziato a fotografare quello che vedevo attorno a me. Volevo realizzare un reportage da pubblicare sul blog del mio sito. Ho visto soldati sparare ai bambini e lanciare contro di loro dei lacrimogeni. Ma l’immagine più devastante è stata una donna che sparava alle spalle a un bambino con lo zainetto che usciva da scuola. Il proiettile, dopo averlo colpito, gli è fuoriuscito dalla coscia. Il bambino urlava e la donna rideva. Ho provato a parlare con lei, ma mi ha risposto: ‘Se fai le foto ai bambini che ti tirano le pietre, noi ti difendiamo. Ma se invece stai dalla loro parte, per noi sei palestinese come loro e allora ti conviene correre perché ti spariamo’. Io mi sono schierata dalla parte dei bambini palestinesi.”
Libera e fortunata
Andrea Lehotska racconta di essere stata liberata perchè uno dei soldati ha deciso di graziarla, ma proprio mentre stava scappando le hanno teso una trappola e hanno iniziato a spararle alle spalle, mancandola, per fortuna.
“Hanno iniziato a spararmi mentre correvo, ma non mi hanno colpita. Poi mi sono rifugiata in una cantina dove i soldati palestinesi mi hanno sequestrata per tre giorni, forse i più brutti della mia vita. Ogni tanto mi affacciavo da una piccola finestra e vedevo i militari con il mitra in mano che sorvegliavano la mia unica via d’uscita. Alla fine mi ha graziato un soldato, l’unico che non sparava ai bambini. Ci siamo guardati per alcuni istanti negli occhi e poi lui, guardando l’orologio, ha detto: ‘Ti do due minuti, scappa e inizia a correre. Io non guardo’. Ho iniziato a correre forte e, nel buio della notte, seguendo il mio istinto, ho percorso gli 8 chilometri che mi separavano da Israele.”
La modella è così riuscita a trovare presto un rifugio e a tornare sana e salva in Europa, ma il trauma di quei giorni e la morte vista in faccia non li dimenticherà mai.
“Una grande paura, perché ho sfiorato la morte. Per assurdo, però, in quel momento l’adrenalina forse non mi permetteva di rendermi davvero conto di quello che stavo vivendo, per cui sto più male oggi ripensando a quei giorni.”Â